Non si può certo dire che la decisione di Theresa May di indire le elezioni anticipate sia stata la mossa giusta. La scelta di chiamare alle urne il popolo sperando di rafforzare la propria maggioranza in vista della Brexit si è ritorta contro la Premier inglese. La leader dei Tory, infatti, non solo non ha rafforzato le proprie posizioni ma ha perso anche la maggioranza che i conservatori avevano conquistato con Cameron nelle Elezioni generali del 2015.
Quando le urne si sono aperte in tutto il Regno Unito alle 7 di mattina – 8 ora italiana – i timori per la scarsa affluenza erano molti. I sondaggi della vigilia davano ancora Theresa May in vantaggio e il laburista Jeremy Corbyn sempre più in rimonta, ma nessuno aveva pronosticato una situazione come quella uscita dalle urne. Guardando gli argomenti più popolari sui social network nei giorni precedenti al voto, però, emerge chiaramente la grande popolarità dei laburisti e del proprio candidato rispetto allo schieramento conservatore.
Gli utenti social hanno utilizzato i propri canali per sostenere partiti e candidati preferiti anche nel giorno stesso del voto. Twitter, ad esempio, è stato particolarmente utilizzato tanto che nella sola giornata dell’8 giugno si sono registrati più di un milione di tweet sul tema elezioni. È interessante sottolineare come tra i dieci hashtag più diffusi durante tutta la giornata elettorale ne siano presenti ben tre legati allo schieramento laburista: #voteforlabour, #labour e #forthemany, lo slogan scelto da Corbyn. Non poteva mancare #Brexit, tema che sui social è stato al centro di tutta la campagna elettorale sia da parte degli utenti che dei candidati Premier.
A partire dalla serata, gli hashtag generali sul voto e sulle preferenze hanno lasciato il posto a quelli legati all’imminente uscita dei risultati. #exitpoll, ad esempio, è stato utilizzatissimo proprio intorno all’ora di chiusura dei seggi: le 22 in Uk, 23 ora italiana. Gli exit poll sono entrati subito al centro della discussione perchè, anche se nei giorni precedenti al voto i sondaggi davano Theresa May in calo, in pochi si aspettavano che non avrebbe raggiunto neanche la maggioranza.
A sorpresa tra gli hashtag più presenti nei tweet della giornata elettorale emerge il curioso #dogsatpollingstation. Si tratta ormai di una vera e propria tradizione: sempre più elettori del Regno Unito si recano alle urne portando il proprio cane, postando sui propri canali social le foto degli animali messi in posa davanti al cartello “Polling Station”. Anche Nicola Sturgeon non ha resistito a scattarsi una foto con un cane nei pressi del seggio elettorale e a postarla sul suo account ufficiale.
È interessante esaminare i temi affrontati dal Premier eletto Theresa May nelle settimane di campagna elettorale, dando un’occhiata a quelli che sono i principali termini presenti sui canali social ufficiali Twitter e Facebook.
Tra i temi affrontati sull’account Twitter e quelli sulla pagina ufficiale Facebook di Theresa May c’è una sostanziale vicinanza. La Brexit è l’argomento più presente nei post di entrambi i canali social e non poteva essere altrimenti. L’uscita dall’Unione Europea è stato il motivo che ha spinto la Premier a indire le Snap elections e su questo ha inoltre incentrato la sua campagna elettorale. Molto presenti anche termini che rimandano agli slogan della candidata, quali strong, stronger, leadership, future.
L’attività social di Teresa May però non è stata molto incisiva. Relativamente basso il numero di tweet e di post Facebook ma soprattutto, considerando il numero di like e follower ai propri canali, bassa la popolarità della Premier al confronto con i dati della popolarità del suo principale sfidante. Inizia così la strada in salita per il nuovo governo conservatore e in salita sembra essere anche la strada della Brexit, ma già le ipotesi di coalizione con i partiti minori si fanno più insistenti.
Narrativa, elaborazioni bigdata e grafiche Catchy a cura di Lorenzo Coscarella, Sara Monni e Nicola Piras realizzate nell’ambito del progetto DEEP di Alkemy Lab.