2,71%. Questo è il distacco tra i due candidati che domenica scorsa hanno passato il primo turno delle elezioni presidenziali francesi. In testa Macron, del movimento En Marche!, che con il suo 24,01% ha sbaragliato i rappresentanti dei partiti tradizionali. A sfidarlo sarà invece Marine Le Pen, la leader del Front National, che ha ottenuto il 21,30% di voti risultando la seconda candidata più votata e passando così il turno.
La vittoria di Macron al secondo turno appare a molti quasi scontata e gli analisti sottolineano già come il problema successivo sarà la necessità di tenere insieme una maggioranza con tutta probabilità molto frammentata. Come hanno dimostrato le recenti elezioni americane, però, mai parlare troppo presto. Meglio dunque non dare già per conclusa la corsa verso l’Eliseo.
La presenza di Marine Le Pen nella sfida per il secondo turno carica il nuovo appuntamento elettorale di ulteriori significati e suscita l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Su Europa, ambiente, economia, lavoro e welfare, infatti, i due candidati sono portatori di visioni diametralmente opposte. La sfida di domenica 7 maggio non sarà solo un ballottaggio, ma una vera e propria scelta tra due modelli verso i quali condurre la Francia nei prossimi cinque anni.
La palla intanto passa di nuovo in mano agli elettori, che non mancano di utilizzare anche i social network per discutere del tema. Le conversazioni riguardanti le elezioni presidenziali francesi sono state particolarmente intense, sia su canali “tradizionalmente” utilizzati per dibattere, come Twitter, ma anche su canali in genere preferiti per la condivisione di immagini, come Instagram.
Twitter ci può dare un’idea del tenore delle conversazioni sulle presidenziali francesi proprio nella giornata del voto. Gli utenti del social network hanno innanzitutto sottolineato di aver votato, utilizzando hashtag come #jevote e #avote.
L’utilizzo di #jevote, ad esempio, inizia a crescere a partire dalle 7 del mattino e conosce un primo picco alle 13 ed un secondo ancor più ampio alle 19. Un orario non casuale. Con il giungere della sera, infatti, le discussioni sulla votazione iniziavano a lasciare il posto a quelle sui candidati. Già dalle 17 l’hashtag di #macron iniziava a imporsi su quelli degli altri candidati, indicatore interessante di come le conversazioni social abbiano intercettato la direzione del voto. #macron conosce poi un’impennata tra le 19, ora di chiusura dei seggi nei piccoli comuni, e le 20, ora di uscita dei primi exit poll. Intorno alle 20 si registra anche un picco dell’utilizzo di #lr, hashtag legato a Les Républicains, il partito clamorosamente rimasto fuori dal secondo turno.
Ma c’è relazione tra la percentuale di voto ottenuta dai candidati e la percentuale di post dedicati sui social network ai candidati stessi?
Analizzando le interazioni sui social network tra il 27 marzo e il 24 aprile 2017, sia su Twitter che su Instagram i post dedicati a #macron sono i più numerosi, rispecchiando i risultati delle votazioni. Discorso diverso per gli altri candidati. Dopo Macron, il candidato che ha suscitato più discussioni è stato Fillon, che catalizza il 23% delle conversazioni Twitter e il 20,2% dei post su Instagram dedicati ai candidati.
Come hanno usato invece i loro canali social i candidati nei giorni immediatamente precedenti le elezioni? I favoriti, Macron, Fillon, Le Pen, Mélenchon e Hamon, ne hanno fatto un uso intenso nel periodo tra il 10 e il 22 aprile.
Tra loro, però, il candidato che ha creato più engagement è stato Mélenchon, l’esponente della sinistra che primeggia sugli altri sia per retweet e like ai tweet che per condivisione di post su Facebook.
Marine Le Pen è invece la candidata che è riuscita, attraverso il suo account Facebook, a suscitare il maggior numero di commenti e ad ottenere il maggior numero di like ai suoi post. L’utilizzo dei social da parte della leader del Front National è stato infatti intenso ed i risultati hanno confermato la popolarità della candidata.
L’engagement creato attorno ai propri account social dal candidato più votato è stato invece inferiore anche a quello del repubblicano Fillon. Facebook si conferma inoltre il social che più di tutti riesce a suscitare l’attenzione degli utenti. I like ai post sono infatti la più immediata forma di interazione e uno dei fattori attraverso i quali la gente rivela preferenze.
Narrativa, elaborazioni bigdata e grafiche Catchy a cura di Lorenzo Coscarella, Carla De Mare e Nicola Piras, realizzate nell’ambito del progetto DEEP di Alkemy Lab con la collaborazione di DtoK Lab.